Domenica, 26 maggio: la missione del KKL Italia 2019 in Israele ha trascorso una settimana visitando il Negev, l'Arava, le regioni del Mar Morto e di Eilat. Ci siamo uniti ai partecipanti l'ultimo giorno del loro viaggio per la messa a dimora di alberelli nella Foresta dei Presidenti-Tzora.
I membri della missione del KKL Italia 2019 hanno trascorso una settimana in Israele esplorando le zone desertiche d'Israele scoprendo che non tutto è secco. La missione è un evento annuale che porta i sostenitori del KKL Italia in Israele per vedere l'impatto del loro attivismo sul campo.
Durante il loro viaggio di una settimana, la missione KKL Italia ha intrapreso un vasto tour nelle regioni dell'Aravà, del Negev e delle regioni del Mar Morto, condotto dall'esperta guida turistica del KKL Na’ama Campagnano. Tra i luoghi visitati ci sono stati la città di Eilat, il Kibbutz Ketura, il Kibbutz Lotan, il Kibbutz Yotvata, la Valle di Timna e la cittadina di Mitzpe Ramon che si affaccia sull'esteso cratere di Ramon.
Il gruppo ha trascorso l'ultima tappa della sua visita nella zona di Gerusalemme. L'ultima tappa con la Campagnano si è tenuta a Mitzpe Harel sulla strada di Burma, dove ha spiegato come durante la Guerra d'Indipendenza, fu forgiata una via attraverso i colli affinché i convogli di rifornimenti potessero raggiungere gli Ebrei nella Gerusalemme assediata.
“Il curioso nome deriva dalla strada di 700 chilometri costruita dall'esercito britannico tra la Birmania e la Cina nel 1945 per sfuggire all'esercito giapponese”, ha spiegato la Campagnano.
Alcune ore prima dell'imbarco per il volo di ritorno a Roma, i membri delle 32 delegazioni hanno partecipato alla tradizionale cerimonia del KKL di messa a dimora degli alberi nella foresta dei Presidenti-Tzora.
“Piantare l'albero oggi è stato il culmine di questo viaggio in Israele pieno di emozioni”, ha detto Maurizio Cecchini, un cardiologo di Pisa.
“Si tratta del mio primo viaggio in Israele ed è stato stupefacente. Ho sempre amato Israele ed ora questa visita mi ha confermato che tutto ciò che provo per la nazione ebraica è vero. È facile essere grandiosi quando va tutto bene, ma Israele gestisce una realtà in condizioni che sono inimmaginabili per altre nazioni sviluppate. I successi che ovunque sono evidenti sono incredibili, così come lo sono le miriadi di difficoltà che la nazione affronta”.
La moglie di Cecchini, Francesca Bosetti, radiologa, è intervenuta con il grido “Viva Israele! Diffonderemo i semi d'Israele in Italia e porteremo altri italiani in questo Paese”.
L'ultima giornata del gruppo nel Paese ha avuto inizio al vivaio di Eshtaol del KKL, dove Ahuva Daniel, la vicedirettrice del vivaio, ha fornito una dettagliata spiegazione del processo di crescita degli alberi a partire dal seme e fino all'alberello, sviluppato dal KKL.
“A differenza dell'Italia, le condizioni per la crescita di una foresta in Israele sono difficili”, ha spiegato Daniel. “Abbiamo meno acqua, troppo sole e il terreno meno ospitale per i giovani alberelli. Tuttavia, come potete vedere dalla fitta crescita della foresta tutt'intorno, abbiamo sviluppato metodi che ci aiutano a superare le difficoltà”. Daniel ha condotto il gruppo attraverso il vivaio, fermandosi nelle varie posizioni soffermandosi sulle differenti fasi del processo di crescita. Una volta che le piantine sono cresciute, ha spiegato, vengono utilizzate per lo sviluppo e il rinnovo delle foreste del KKL e vengono date gratuitamente a varie istituzioni, scuole e parchi pubblici.
Alcuni dei partecipanti ben informati in temi ecologici hanno espresso preoccupazione vedendo gli alberelli di pino crescere tra le altre piante. Il pino, che il KKL ha piantato in grandi quantità prima che la biodiversità divenisse una conoscenza comune, è suscettibile al fuoco e alle malattie. Daniel ha spiegato che nonostante l'organizzazione abbia ridotto drasticamente il numero di pini nelle sue foreste, una piccola percentuale viene ancora coltivata a fianco di alberi a foglia larga, in quanto crescono rapidamente e forniscono utile ombra.
“La densità della crescita del pino e il posizionamento degli alberi sono attentamente monitorati”, ha aggiunto.
Il gruppo si è poi diretto alla vicina Foresta di Tzora per partecipare alla cerimonia di semina degli alberi. Il silvicoltore del KKL Eran Zawadi era a disposizione per accogliere il gruppo.
Ha parlato del ruolo del KKL nello sviluppo d'Israele.
“Il KKL ha lavorato questa terra per oltre 115 anni” ha affermato, “il nostro emblema color marrone, verde e blu] dice tutto. Il marrone simboleggia la bonifica delle terre e lo sviluppo della comunità. Il verde sta per il rimboschimento. In meno di un secolo, il KKL ha piantato oltre 250 milioni di alberi in tutta Israele, che hanno cambiato l'intero volto del Paese. E il blu sta per la raccolta dell'acqua per la depurazione, che viene poi utilizzata per l'agricoltura”.
Ogni partecipante ha ricevuto un alberello di quercia, carrubo o terebinto. Insieme a Zawadi, hanno recitato la preghiera per la semina e si sono poi diretti fuori verso l'area preparata per la messa a dimora degli alberi.
Mentre piantava il suo alberello, Emanuela Mariani, che proviene dalla regione italiana degli Abruzzi, ha detto che il suo legame con il KKL ha avuto inizio diversi anni fa, quando ha deciso di creare un parco commemorativo per le 308 vittime del terremoto mortale a L'Aquila nel 2009.
“Abbiamo incontrato rappresentanti del KKL che hanno offerto di aiutarci a creare il sito nei terreni circostanti l'Abbazia di San Giovanni Battista di Lucoli. Con la loro assistenza e competenza, abbiamo piantato 80 alberi da frutto di varietà antiche originarie della regione degli Abruzzi. Questi alberi speciali sono diventati un memoriale vivente per coloro che hanno perso la vita. Il sito è simile ai memoriali creatI dal KKL in Israele”.
Il marito di Emanuela, Fabrizio Soldati, che stava piantanto un altro alberello con la figlia Valentina, ha indicato la piantina e ha detto, “questo è il nono albero che la nostra famiglia pianta nella Foresta di Tzora, essendo questo il terzo anno consecutivo che prendiamo parte alla Missione del KKL Italia in Israele. Per noi, piantare alberi non consiste soltanto in una cerimonia, sentiamo che stiamo aiutando a costruire e consolidare lo Stato d'Israele. Quando torneremo a casa diffonderemo la parola e faremo in modo che molti altri italiani arrivino per piantare alberi qui”.
Martina Mieli del KKL Italia, che accompagna regolarmente le missioni del KKL Italia in Israele, ha spiegato che i partecipanti al viaggio sono tutti fermi sostenitori d'Israele e del KKL. “Amo accompagnare questi gruppi perché mi dà l'opportunità di mostrare la vera Israele a differenza di ciò che vedono attraverso i mezzi di comunicazione in Italia”.
Shlomo Ben-Haim, Direttore del turismo e delle missioni del KKL, si è congedato dal gruppo durante il pranzo al ristorante adiacente a Mitzpe Harel. Ha ringraziato tutti coloro coinvolti nel rendere il viaggio possibile e ha detto che sarà ben felice di rivedere tutti per la Missione Italia del 2020.
“Speriamo l'anno prossimo di raddoppiare il numero dei partecipanti e di riempire due autobus. Ringrazio tutti voi per il vostro sostegno e vi saluto con la benedizione leshana haba’a beYurushalayim – il prossimo anno a Gerusalemme”.